Il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) è un obbligo annuale per moltissime aziende che producono, trasportano o gestiscono rifiuti speciali. Per il 2025, la scadenza originaria del 30 aprile è stata prorogata al 28 giugno, secondo quanto stabilito dall’art. 6 della Legge 70/1994.
Questa scadenza riguarda migliaia di imprese, soprattutto in ambito industriale, logistico e manifatturiero. Un errore, una dimenticanza o una presentazione fuori termine può comportare sanzioni anche gravi.
L’errore più comune tra le imprese è quello di sottovalutare questo adempimento, considerandolo una formalità burocratica. Al contrario, la compilazione del MUD è un atto giuridicamente vincolante e può esporre l’azienda a sanzioni se gestita in modo scorretto o superficiale.
In questo articolo ti spieghiamo cosa significa questa proroga, chi deve presentare il MUD e come Nuova Ecologica 2000 ti può aiutare a rispettare la normativa, evitando errori e sanzioni.
e perché riguarda molte aziende
Il MUD è uno strumento di monitoraggio ambientale (introdotto dalla Legge 70/1994 ) che raccoglie i dati relativi alla produzione, trasporto e smaltimento dei rifiuti. È obbligatorio per diverse categorie di soggetti economici e serve allo Stato per verificare la corretta gestione dei rifiuti, speciali e pericolosi.
Attraverso la compilazione del MUD, le aziende comunicano annualmente i dati relativi ai rifiuti prodotti, gestiti o smaltiti nel corso dell’anno precedente.
I dati vengono trasmessi per via telematica al sistema informativo nazionale, e costituiscono la base per analisi ambientali e pianificazione strategica da parte degli enti preposti.
Una dichiarazione inesatta o assente può essere considerata omessa o fraudolenta, con conseguenze legali rilevanti.
Il MUD deve contenere informazioni precise sui tipi di rifiuti prodotti, quantità gestite, modalità di smaltimento o recupero e soggetti coinvolti nel trattamento.
Una compilazione errata o incompleta può comportare sanzioni fino a 26.000 €.
30 aprile o 28 giugno?
Molti si stanno chiedendo quale sia la vera scadenza del MUD 2025: il 30 aprile o il 28 giugno?
In condizioni normali, la presentazione del MUD deve avvenire entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Tuttavia, l’articolo 6 della Legge 70/1994 prevede che, in caso di aggiornamento del modello ufficiale, la scadenza venga prorogata automaticamente a 120 giorni dalla pubblicazione del nuovo formato.
Nel 2025, il modello aggiornato è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 29 febbraio. Pertanto, la nuova scadenza per la trasmissione del MUD è il 28 giugno 2025.
Molti portali e siti aziendali riportano ancora il termine del 30 aprile, creando confusione tra gli operatori.
È fondamentale aggiornarsi e tenere conto della proroga ufficiale al 28 giugno, per evitare dichiarazioni tardive o fuori norma.
L’obbligo non riguarda tutte le imprese, ma si applica a categorie specifiche. La presentazione del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD) è obbligatoria per una serie di soggetti individuati dalla normativa ambientale vigente. In base al modello 2025, devono trasmettere il MUD tutti i produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi, a prescindere dalla dimensione dell’impresa. Sono tenute all’obbligo anche le imprese che producono rifiuti speciali non pericolosi e che hanno più di dieci dipendenti, secondo quanto previsto dalla classificazione INAIL.
Rientrano inoltre tra i soggetti obbligati i trasportatori di rifiuti per conto terzi, i gestori di impianti di trattamento, recupero e smaltimento, i commercianti e intermediari di rifiuti, anche se non li detengono fisicamente, e i centri di raccolta che operano in regime di autorizzazione ordinaria.
L’obbligo di presentazione si applica ai dati relativi all’anno solare precedente, cioè al 2024, e riguarda esclusivamente i soggetti che ricadono nelle casistiche previste dalla normativa nazionale e dal modello approvato per il 2025. È importante notare che anche le aziende che si affidano a soggetti terzi per la gestione dei rifiuti restano comunque responsabili della corretta dichiarazione, a meno che non abbiano espressamente delegato e documentato l’incarico.
Se la tua azienda rientra in una di queste categorie, devi compilare e inviare il MUD 2025 entro il 28 giugno.
Le sanzioni per chi sbaglia o non presenta il MUD
Le sanzioni previste sono pesanti e possono variare a seconda della gravità dell’inadempimento: da 2.000 € a 10.000 € per dichiarazioni tardive o incomplete; fino a oltre 26.000 € per omissioni o dichiarazioni false; facendo ricadere la responsabilità diretta dell’amministratore o legale rappresentante.
Il nostro approccio non si limita alla compilazione del modello, ma include un’analisi completa della produzione annua di rifiuti, della documentazione tecnica e dei requisiti normativi.
Verifichiamo ogni codice CER, confrontiamo i dati con registri e formulari, e curiamo l’intero processo fino alla trasmissione finale, firmata digitalmente.
La nostra esperienza con clienti nei settori GDO, logistica, edilizia e manifattura ci consente di lavorare con efficienza e precisione anche in contesti complessi.
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