Se hai bisogno di un preventivo gratuito, di assistenza o di informazioni riguardanti le tematiche dello smaltimento rifiuti scrivici o chiamaci
Saremo presenti alla fiera di Padova il 16/17 ottobre per presentare i nostri servizi ambientali nella gestione dei rifiuti pericolosi e non. Ingresso gratuito stand A1
In convenzione con Rilegno dal 2007. Nuova Ecologica 2000 Srl si prefissa come obiettivo raccogliere i rifiuti di imballaggio, cassette ortofrutticole e pallet
Impianto di gestione e selezione valorizzazione di rifiuti misti tra i quali plastiche PS/ABS Cartone, Rottame, Vetro, etc. Il materiale in arrivo viene sottoposto a verifica e avviato a selezione con processi controllati al fine di poter recuperare il più possibile.
NUOVA ECOLOGICA 2000 si avvale di una logistica interna frutto di un impegno costante e di importanti investimenti volti a offrire il miglior servizio possibile. La possibilità di avvalersi di mezzi propri evita problemi collegati a disservizi di terzi, permettendo di avere un controllo completo e quotidiano delle strumentazioni in possesso.
Tutti i mezzi della nostra flotta aziendale sono a norma EURO 6; questa normativa, che ha sostituito la Euro 5 nel settembre 2015, si applica a tutti i nuovi veicoli venduti nell’Unione Europea al fine di rispettare gli standard sulle emissioni inquinanti.
NUOVA ECOLOGICA 2000 è certificata UNI EN ISO14001 dal 2014. La certificazione garantisce il rispetto dei requisiti di un sistema di gestione che tiene conto delle prescrizioni, legali e no, rilevanti per attuare obiettivi nel rispetto dell’ambiente. Ogni nostra attività viene, quindi, svolta nel massimo rispetto della normativa e con l’obiettivo di offrire un servizio puntuale e all’avanguardia.
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NUOVA ECOLOGICA 2OOO attiva dal 1989, pur ampliandosi, ha mantenuto negli anni il carattere di azienda familiare. Nella nostra esperienza di famiglia quando un componente ha un problema tutti gli altri si mobilitano per aiutarlo a trovare una soluzione efficace. Questo è quello che cerchiamo di fare con i nostri clienti.
Quando un cliente ha un problema legato alla gestione dei rifiuti prodotti tutta la famiglia NUOVA ECOLOGICA 2000 si mobilita mettendo in campo professionalità, competenza e disponibilità. Il nostro obiettivo principale è quello di garantire ai nostri clienti la serenità necessaria a portare avanti la loro attività principale senza incorrere in disagi legati alla gestione dei rifiuti.
Molto spesso i clienti ci contattano preoccupati di non sapere come gestire un rifiuto, temono complicazioni organizzative e burocratiche, hanno paura di incappare in sanzioni e hanno bisogno di una risposta pronta, adeguata e certa.
Essere un’azienda a carattere familiare vuol dire prendersi cura di ogni cliente con attenzione e precisione; vuol dire personalizzare le nostre risposte in base alle situazioni che di volta in volta si presentano attraverso una comunicazione costante, aperta e basata sulla fiducia reciproca.
Uno dei nostri punti di forza nonché uno degli aspetti di cui andiamo maggiormente orgogliosi è sicuramente l’alta percentuale di materiale recuperato. Quando un rifiuto viene recuperato, anziché smaltito, diventa un altro materiale riutilizzabile. Fare economia circolare vuol dire allungare il ciclo di vita di un prodotto riducendo al minimo i rifiuti.
È importante evidenziare che la transizione verso un’economia circolare è un processo che può portare numerosi vantaggi ambientali, come ad esempio la riduzione di emissioni di gas serra, ma anche vantaggi in termini di competitività, incremento dell’occupazione, sicurezza circa la disponibilità di materie prime.
Per questi motivi noi di NUOVA ECOLOGICA 2000 abbiamo scelto di investire nelle linee di selezione dei rifiuti così da poter recuperare e selezionare il più possibile. Grazie alle nostre linee di selezione è possibile ricavare, a partire dai rifiuti, materie prime da poter riutilizzare, carta, cartone, plastica, legno…tornano nel ciclo produttivo come materiale utile e durevole.
In Italia, l’abbandono o lo smaltimento illecito dei rifiuti è considerato un reato previsto dal codice penale e punito con sanzioni amministrative e penali. La legge prevede diverse fattispecie di reato in relazione alla tipologia e alla quantità di rifiuti abbandonati o smaltiti in maniera non appropriata, nonché alla presenza o meno di danni ambientali.
In generale, le sanzioni previste per questo tipo di reato vanno da un minimo di 10.000 euro ad un massimo di 300.000 euro, a seconda della gravità del fatto e della pericolosità dei rifiuti. Inoltre, nei casi più gravi è possibile che venga disposta la chiusura dell’attività o l’interdizione dall’esercizio dell’impresa.
Inoltre, è prevista la possibilità di confisca del veicolo o dell’attrezzatura utilizzati per commettere il reato, nonché la pubblicazione della sentenza a carico dell’imputato sulla stampa e sul sito web del Ministero dell’Ambiente.
Si raccomanda di smaltire i rifiuti in modo corretto e di rispettare le normative ambientali in vigore per evitare di incorrere in queste sanzioni.
I rifiuti pericolosi sono quelli che possono causare danni alla salute umana o all’ambiente quando sono prodotti, gestiti, trasportati o eliminati in modo inadeguato. Ci sono diverse categorie di rifiuti pericolosi, tra cui:
Rifiuti chimici: comprendono prodotti chimici industriali, come solventi, prodotti chimici per la pulizia e prodotti chimici agricoli.
Rifiuti biologici: comprendono materiali organici che possono degradarsi rapidamente, come il cibo e gli scarti animali.
Rifiuti elettronici: comprendono apparecchiature elettroniche come computer, telefoni cellulari e televisori.
Rifiuti pericolosi medici: comprendono materiali utilizzati in ambito medico, come aghi e strumenti chirurgici, che possono trasmettere malattie.
Rifiuti radioattivi: comprendono materiali che emettono radiazioni, come quelli utilizzati in medicina o in ricerca.
Rifiuti di batterie: comprendono le batterie di auto e le batterie di piccole dimensioni utilizzate in apparecchiature elettroniche.
Rifiuti di vernici e solventi: comprendono vernici, smalti e altri prodotti chimici utilizzati in attività di verniciatura.
Rifiuti di oli minerali: comprendono oli utilizzati in motori e trasmissioni, come l’olio motore e il grasso.
In Italia, le aziende sono responsabili della gestione dei rifiuti prodotti nella loro attività. La gestione dei rifiuti delle aziende è disciplinata dalla normativa nazionale e dalle leggi regionali, che prevedono l’obbligo di gestire i rifiuti in modo sicuro e responsabile.
Le aziende possono gestire i loro rifiuti in diversi modi, a seconda del tipo di rifiuto e della disponibilità di impianti e tecnologie specifiche:
Riciclaggio: i rifiuti possono essere trasformati in nuovi prodotti attraverso il riciclaggio. Ad esempio, le aziende possono riciclare la carta e il cartone utilizzati nella loro attività.
Termovalorizzazione: alcuni rifiuti possono essere termo-distrutti in impianti ad hoc per produrre energia elettrica.
Stoccaggio: i rifiuti possono essere conservati in apposite aree di stoccaggio, dove vengono lasciati in attesa di una destinazione finale. Tuttavia, questo metodo di trattamento dei rifiuti può richiedere molto spazio e può comportare il rischio di incendi.
Trattamento termico: alcuni rifiuti possono essere sottoposti a trattamento termico, come il recupero del metano dai rifiuti organici attraverso la digestione anaerobica.
Inoltre, le aziende sono tenute a separare i rifiuti in base al tipo di materiale e a conferirli ai soggetti autorizzati alla raccolta e al trattamento dei rifiuti. Inoltre, le aziende devono conservare documentazione sulla gestione dei rifiuti e rispettare le normative in materia di trasporto dei rifiuti.
Infine, le aziende che producono grandi quantità di rifiuti pericolosi (ad esempio, rifiuti chimici o rifiuti radioattivi) devono seguire procedure specifiche per la loro gestione e devono essere autorizzate dalle autorità competenti.
Per lo smaltimento dei rifiuti, le aziende devono seguire un iter burocratico specifico che varia a seconda della tipologia e della quantità di rifiuti prodotti. In generale, però, ci sono alcune procedure che sono comuni a tutte le aziende.
Innanzitutto, è necessario che l’azienda si iscriva al registro delle imprese che gestiscono rifiuti (REI) presso la Camera di commercio. Successivamente, deve ottenere la comunicazione di inizio attività (CIA) presso l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) o l’ente equivalente della regione in cui ha sede.
Per poter effettuare lo smaltimento dei rifiuti, l’azienda deve poi acquisire un contratto di gestione rifiuti (CGR) con una ditta specializzata autorizzata allo smaltimento. Infine, deve tenere un registro dei rifiuti (RR), dove annotare le quantità e le tipologie di rifiuti prodotti e gestiti, e redigere un rapporto di autocontrollo (RAC) che attesti il corretto smaltimento dei rifiuti.
Si raccomanda di rispettare scrupolosamente tutte le procedure burocratiche previste e di adottare le misure necessarie per garantire uno smaltimento responsabile e rispettoso dell’ambiente.
È difficile immaginare un futuro senza rifiuti, poiché la produzione di rifiuti è intrinseca all’attività umana. Tuttavia, è possibile ridurre significativamente la quantità di rifiuti prodotta e gestita in modo sostenibile, adottando pratiche di gestione dei rifiuti come le “5 R” (riduci, riusa, ricicla, recupera, rimuovi).
Inoltre, l’adozione di tecnologie e pratiche sostenibili può contribuire a ridurre la quantità di rifiuti prodotta. Ad esempio, l’aumento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile possono ridurre la quantità di rifiuti generati dall’industria e dall’energia.
Anche l’adozione di sistemi di economia circolare, che prevedono il riutilizzo e il riciclo dei materiali anziché il loro smaltimento, potrebbero contribuire a ridurre la quantità di rifiuti prodotta a livello globale.
Le “5 R” sono un insieme di principi per la gestione dei rifiuti che hanno come obiettivo promuovere un uso sostenibile delle risorse e ridurre l’impatto ambientale negativo dei rifiuti. Le 5 R sono:
Riduci: cerca di ridurre la quantità di rifiuti che produci, ad esempio utilizzando contenitori riutilizzabili o evitando di acquistare prodotti monouso.
Riusa: cerca di riutilizzare gli oggetti il più a lungo possibile, ad esempio riparando gli oggetti invece di sostituirli.
Ricicla: separa i rifiuti in base al tipo di materiale e mettili nel contenitore per il riciclaggio.
Recupera: utilizza tecniche di recupero per estrarre materiali preziosi dai rifiuti, come il rame dai cavi elettrici o l’oro dai circuiti stampati.
Rimuovi: se non è possibile ridurre, riutilizzare, riciclare o recuperare i rifiuti, devono essere smaltiti in modo sicuro, ad esempio in discariche controllate o attraverso il trattamento termico.
Lo smaltimento dei pneumatici può avvenire in diversi modi, a seconda delle normative locali e della disponibilità di impianti e tecnologie specifiche. Di seguito sono descritti alcuni dei principali metodi di smaltimento dei pneumatici:
Riciclaggio: i pneumatici possono essere riciclati per ottenere nuovi prodotti, come ad esempio asfalto per la costruzione di strade, pavimentazioni per campi da gioco o tappeti per il giardino.
Incenerimento: i pneumatici possono essere bruciati in impianti di incenerimento per produrre energia elettrica. Tuttavia, questo metodo di smaltimento può avere impatti ambientali negativi, come l’emissione di gas serra e altre sostanze inquinanti.
Stoccaggio: i pneumatici possono essere conservati in apposite aree di stoccaggio, dove vengono lasciati in attesa di una destinazione finale. Tuttavia, questo metodo di smaltimento può richiedere molto spazio e può comportare il rischio di incendi.
Mescolanza con altri materiali: i pneumatici possono essere triturati e mescolati con altri materiali, come il cemento, per creare nuovi prodotti.
Il codice “R13” è una sigla che viene utilizzata per identificare una specifica tipologia di rifiuto, ovvero i rifiuti di imballaggio in materiale plastico.
Il codice “R13” fa parte del sistema di classificazione dei rifiuti previsto dalla normativa italiana, che prevede l’utilizzo di codici alfanumerici per identificare le diverse tipologie di rifiuti.
Il termine “recupero” in questo contesto indica l’operazione di trattamento dei rifiuti finalizzata alla loro valorizzazione, ovvero al loro riutilizzo o al loro riciclaggio. Il recupero dei rifiuti di imballaggio in materiale plastico può avvenire attraverso diverse tecnologie, come il riciclaggio meccanico o il riciclaggio chimico, che permettono di trasformare i rifiuti in materie prime seconde utilizzabili nella produzione di nuovi prodotti.
Per smaltire i rifiuti edili in modo corretto, è importante rispettare le normative locali in materia di smaltimento dei rifiuti e seguire le istruzioni del gestore dei rifiuti o del comune. Inoltre, è necessario separare i diversi tipi di rifiuti edili in modo adeguato e utilizzare contenitori idonei per la raccolta differenziata.
In ogni caso, prima di iniziare i lavori edili, è consigliabile informarsi su come smaltire i rifiuti che si prevede di produrre e pianificare in anticipo il loro smaltimento.